Il formaggio, alimento ottimo da gustare da solo, è anche un ingrediente fondamentale della cucina italiana, infatti può essere usato come condimento delle paste, risotti e zuppe, per farcire ravioli e crêpes, per arricchire pizze, polente e carni.
La comparsa del formaggio nell’alimentazione dell’uomo risale all’epoca preistorica, ovvero alla scoperta, probabilmente casuale, del fatto che il caglio, presente nello stomaco degli ovini, aveva la capacità di coagulare il latte fresco lasciato in ambienti caldi. Il prodotto nato da questa trasformazione si dimostrò subito un alimento prezioso, dal momento che si conservava meglio di molti altri cibi e che poteva sfamare in modo semplice e pratico. Sicuramente il latte migliore per la produzione del formaggio è il latte crudo non pastorizzato, ma per ragioni igienico sanitarie, la maggior parte dei formaggi viene prodotta con latte pastorizzato, ovvero sottoposto a trattamenti termico per assicurare la distruzione di tutti i microrganismi patogeni. Il latte si coagula in quanto la caseina si raggruma e, precipitando, imprigiona parte del lattosio, formando la pasta caseosa; contemporaneamente, una parte dell’acqua e del lattosio viene eliminata e costituisce il siero, dal quale si ricavano tutti i sottoprodotti (che non possono essere definiti formaggi), come la ricotta.
La grande varietà di formaggi italiani rende impossibile un’unica classificazione generale. I criteri con cui essi possono essere suddivisi sono molteplici: il tipo di latte utilizzato (vaccino, caprino, pecorino, misto), il periodo di stagionatura (i freschi sono quelli che non subiscono stagionatura, e stagionati a diverse maturazioni), il contenuto di grassi (grassi, con un contenuto di grassi maggiore al 42%; semigrassi e magri, inferiore al 20%), la consistenza, che dipende dal contenuto di acqua (pasta molle, con una percentuale maggiore di acqua; semidura, dura), la temperatura di lavorazione del cagliato (durante la lavorazione il cagliato può essere portato a temperature diverse e così si possono avere formaggi a pasta cruda, semicotta, cotta, con una temperatura di cagliata superiore ai 48°C).
Noi non produciamo i formaggi che utilizziamo, ma li scegliamo con cura e alcuni dei quali li acquistiamo da un’azienda che è membro della nostra rete di imprese “GREEN FARM”: “L’azienda Agricola Cofini”, che ci offre prodotti di alta qualità, genuini e semplici. Il produttore, Francesco Cofini è un agronomo e capacissimo nel rispettare le tradizioni delle produzioni locali.
Abbiamo una vasta selezione di formaggi, ci piace offrire prodotti con stagionature diverse, sapori e consistenze svariate. Partiamo dai formaggi a pasta molle per continuare con i semistagionati e per finire con quelli a pasta dura stagionati. Pecorino, primo sale, formaggi speziati di latte vaccino, ricotte e formaggi stracchinati. Il formaggio è un alimento praticamente privo di zuccheri. Gli zuccheri infatti, a noi piace apportarli con il miele o con le marmellate, di nostra produzione, e così, trovano il loro naturale alimento complementare, creando un equilibrio di gusto. In linea di massima, miele e marmellate si abbinano a formaggi di elevata aromaticità. Il miele di acacia può andar bene anche per formaggi di media aromaticità. Da tener presente che i formaggi freschi, invece, vengono “coperti” dall’aroma del miele. Inoltre, offriamo, come accompagnamento dei nostri formaggi, anche il marcetto, un prodotto tipico dell’entroterra abruzzese; un formaggio grasso, a lunga maturazione, a pasta molle, prodotto col latte di pecora, molto aromatico, umido, spalmabile, e cremoso. Oltre al miele, le confetture e il marcetto, i formaggi posso essere accompagnati anche da vari tipi di pane (aromatizzati o speziati), verdure, e frutta fresca o secca.
Nella nostra cucina i formaggi sono molto presenti, dagli antipasti, alla degustazione di formaggi; ai primi piatti, con salse e ripieni di paste fresche; nei piatti unici, con formaggi fusi o alla brace, come il pecorino in salsa di menta, o le scamorze al coccio con prosciutto, o con tartufo fresco, o alla brace; e non possono mancare come condimenti per la pizza.
Un piatto che, di recente, abbiamo servito ai nostri clienti sono gli gnocchi ai quattro formaggi, una ricetta facile e veloce. Provatela anche voi!
Ingredienti per 4 persone:
1 kg di gnocchi (che potete fare voi seguendo la mia ricetta!!)
250 ml di panna
250 ml di latte
25 gr di burro
25 gr di farina
200 gr di formaggi misti (parmigiano, emmenthal, scamorza affumicata, fontina)
Procedimento:
Tagliare tutti i formaggi in piccoli pezzi (tranne il parmigiano, che va grattugiato) e metterli a bagno nella panna. Bollire il latte in una casseruola e preparare a parte il roux, sciogliendo in un pentolino il burro e unendovi, fuori dal fuoco, la farina. Quando il latte prende a bollire, unire il roux caldo, un pizzico di sale e un po’ di noce moscata e cuocere per qualche istante. Unire i formaggi e la panna e, prestando attenzione a non lasciar attaccare il composto sul fondo, mescolare per qualche minuto a fuoco lento.
Una volta pronti gli gnocchi, cuocerli in abbondante acqua salata in leggero bollore, e, appena salgono a galla, sgocciolare con un mestolo trasferendoli nella casseruola dove è stata preparata la salsa ai quattro formaggi. Mantecare per qualche secondo e servire gli gnocchi ai quattro formaggi, caldi e filanti!
L’arrivo della Primavera è atteso con trepidazione da tutti gli amanti della Natura e, in modo particolare, dagli appassionati ricercatori di Asparagi selvatici. In effetti, una vera prelibatezza! Gli asparagi sono ortaggi primaverili teneri e succulenti, estremamente ricchi di proprietà benefiche. Essi rappresentano una varietà perenne, la cui coltivazione in Europa ebbe inizio oltre mille anni fa. L’Italia, insieme alla Francia ed alla Germania, ne è uno dei maggiori produttori a livello europeo. Scegliere di consumare asparagi significa dare la propria preferenza ad alimenti locali e di stagione, oltre che ricchi di proprietà benefiche utili a proteggere il nostro organismo dalle malattie. Gli asparagi sono: • Ricchi di vitamine • Ricchi di Sali minerali • Ricchi di fibre • Depurano l’organismo e sono diuretici • Sono antiossidanti • Contribuiscono al buon funzionamento del sistema nervoso • Sono antinfiammatori naturali • Aiutano la digestione e migliorano le funzioni intestinali Proprio grazie a tutte le loro proprietà, mangiare asparagi ci consente di ottenere una serie di benefici: tenere a bada la glicemia, assumere una buona dose di vitamine e sali minerali, avere un effetto diuretico e depurativo sull’organismo.
La varietà più comune degli asparagi è costituita da ortaggi di colore verde scuro o verde chiaro ma, a seconda delle zone d’Italia, possiamo trovare asparagi di colore bianco, rosa e viola. L’asparago bianco, che germogliando interamente sottoterra (e quindi in assenza di luce) ha un sapore delicato. L’asparago violetto, dal sapore molto fruttato, è in realtà un asparago bianco che riesce a fuoriuscire dal suo sito e, vedendo la luce, quindi a sua volta attuando la fotosintesi, acquista un colore lilla abbastanza uniforme, ed ha un leggero gusto amaro. L’asparago verde che germoglia alla luce del sole come quello violetto, ha però un sapore marcato e il suo germoglio possiede un gusto dolciastro. È il solo asparago che non ha bisogno di essere pelato; proprio come quello che troviamo in Abruzzo, dove è diffuso in modo particolare negli ambienti di macchia mediterranea e nei boschi termofili dalla pianura sino alla media collina. È inoltre bene differenziare tra l’asparago coltivato (Asparagus officinalis) e l’asparago selvatico (Asparagus acutifolius) conosciuto anche come asparagina, la cui presenza può essere individuata in aree di campagna, pascoli e boschi. In cucina si utilizzano i germogli verdi o bianchi dell’asparago, e per la loro preparazione, occorre tagliare le estremità legnose dell’asparago e togliere eventualmente la pelle bianca fino a 4 cm sotto il germoglio, od oltre nel caso di asparagi vecchi o particolarmente grandi. L’asparago per essere consumato viene prima lessato con acqua salata per breve tempo oppure cotto a vapore; il tempo di cottura tipico per gli asparagi è di circa 5 minuti, nonostante possa variare a seconda dello spessore. Dato che il germoglio è più delicato della base dello stelo, i risultati migliori si ottengono legando insieme non troppo stretti glisteli in modo che solo la parte inferiore sia cotta in acqua bollente, mentre i germogli, fuoriuscendo dall’acqua, subiranno una cottura a vapore. Per preservarne il colore vivo gli asparagi verdi (così come per quasi tutte le verdure verdi) si possono raffreddare in acqua molto fredda immediatamente dopo la cottura. L’asparago può essere servito in varie maniere e, a seconda delle tradizioni locali, esistono diverse preparazioni tipiche. Gli asparagi verdi in Italia sono spesso serviti facendoli saltare in padella previa lessatura, semplicemente con burro o burro e parmigiano (“asparagi alla parmigiana”). Inoltre, possono venire accompagnati da uova al burro e formaggio grattugiato o sode. Ma, gli asparagi possono essere usati per preparare risotti, zuppe, mousse o in vellutate, e sprigionare la propria fantasia!
Noi abbiamo proposto i tagliolini agli asparagi, un primo piatto ricco di gusto, ma soprattutto semplice e veloce da preparare!
La dieta vegana, o meglio la filosofia alimentare adottata dai vegani, prevede che non si mangino carne e pesce, come nella dieta vegetariana, ma in più non sono consumati neppure derivati dagli animali come ad esempio uova e formaggi. Alla base di questa scelta c’è il rispetto totale nei confronti degli animali e il rifiuto di qualsiasi violenza perpetrata ai danni degli esseri viventi. Noi abbiamo creato dei piatti esclusivamente vegani, per cercare di andare incontro alle esigenze dei nostri clienti. Uno dei nostri piatti vegani è l’hamburger, accompagnato da chips di patate (di nostra produzione), e una bruschetta al pomodoro. Con un contorno di patatine quindi e con le salse giuste nessuno può resistere a un buon hamburger vegano! Gli hamburger vegetali, che non sono altro che delle grandi polpette schiacciate, sono un piatto semplice, ma che può essere sempre molto originale da preparare dando spazio alla creatività e alle infinite combinazioni di sapori. Le variazioni sono praticamente infinite: la scelta da prediligere è quella di creare un hamburger dall’apporto di nutrienti bilanciato. Per un pieno di proteine, gli hamburger di quinoa e lenticchie sono perfetti, oppure una combinazione di seitan e fagioli rossi, o ancora tofu e spinaci. Se invece si vogliono mangiare le verdure in modo diverso, gli hamburger sono una variante decisamente sfiziosa: pensiamo agli hamburger di zucchine, di cavolfiore o di melanzane solo per farne alcuni esempi. Noi per i nostri hamburger vegani abbiamo introdotto nella nostra cucina la quinoa, una pianta originaria del Sud America, dal sapore e la consistenza eccezionale, un ottimo energizzante naturale. È un finto cereale che fa molto bene, nutre tanto e ingrassa poco! Si tratta di piccoli semini simili a quelli di sesamo, ma tondi, che cuocendosi si gonfiano diventando una specie di cous cous molto leggero. Potete utilizzare la quinoa per preparare delle fantastiche zuppe di verdure, legumi e cereali o per arricchire un’insalata fredda, oppure proprio per gli hamburger vegani, come facciamo noi!
Difficoltà: facile Tempo di preparazione: 30 minuti Ingredienti per 4 hamburger vegani: – 100 gr di quinoa – Un cucchiaio di semi di chia – 250 gr di zucchine – 130 gr di patate – 130 gr di carote – 2 cucchiai di pangrattato – Sale e pepe
Procedimento: Come primissima cosa, preparate la quinoa. Mettetela in uno scolino e lavatela sotto il getto dell’acqua corrente. In una casseruola fate bollire 200 ml di acqua. Aggiungete la quinoa, fatela bollire a fuoco dolce per 10 minuti. Passati i 10 minuti, aggiungete i semi di chia e lasciate cuocere per altri 5 minuti. Spegnete il fuoco e lasciate riposare per 5 minuti. Fate bollire la carota, la patata e la zucchina che avete precedentemente tagliato a tocchetti, devono cuocere finché non saranno molto morbide. In una ciotola, schiacciate bene con una forchetta le verdure, aggiungete la quinoa, un pizzico di sale, il pepe e il pangrattato. Impastate bene con le mani fino a raggiungere un composto omogeneo ed uniforme. Formate 4 palline con le quali formerete 4 hamburger, semplicemente schiacciandoli leggermente. Se preferite una cottura light, il forno è il metodo più indicato. La cottura consigliata è a 180° (max 200°), su una leccarda ricoperta con carta forno, in forno statico, in modo che gli hamburger non si secchino, fino a quando non si saranno dorati da entrambe le parti. Altrimenti, se avete voglia di qualcosa di più goloso, potete cuocerli in padella con un filo d’olio extravergine d’oliva per 5/6 minuti per lato, fino a quando non si sarà formata una leggera crosticina. Per ottenere una via di mezzo invece, per non sentirci troppo in colpa friggendo, prima di infornare gli hamburger potete spennellarli in superficie con un po’ d’olio.
La zuppa di farro e lenticchie è una zuppa composta da legumi e cereali, non solo molto gustosa, ma anche nutrizionalmente completa, adatta quindi ad essere consumata come piatto unico. La zuppa di farro e lenticchie è ottima con ogni tipo di lenticchie: rosse, nere, giganti, mignon. Noi utilizziamo le lenticchie e il farro di nostra produzione, coltivati nei nostri terreni qui a Magliano dei Marsi. Questa minestra è nota anche come “minestra all’etrusca” per la sua omonima origine. È una ricetta che va bene per tutte le stagioni, può essere servita sia calda nelle giornate più fredde, pronta a scaldarci, ma anche tiepida è molto gustosa. Facile, veloce, dal gusto semplice e delicato! Può essere preparata anche senza la pancetta affumicata, per avere un piatto del tutto vegano e vegetariano!
Difficoltà: semplice Tempi di preparazione: 40 minuti (più il tempo di ammollo delle lenticchie e del farro) Ingredienti per 4 persone: 200 gr. di farro 250 gr. di lenticchie 150 gr di pancetta affumicata 100 ml di passata di pomodoro 1 rametto di rosmarino 1 aglio olio extravergine di oliva 1 litro di brodo vegetale Sale e pepe Prezzemolo tritato Come preparare questa gustosa zuppa di farro e lenticchie: Per preparare la zuppa di farro e lenticchie cominciate mettendo questi ultimi in ammollo. Versateli in una ciotola capiente, copriteli d’acqua e lasciateli reidratare per almeno 12 ore. Trascorso il tempo, mettete sul fuoco una pentola con il brodo vegetale per scaldarlo. Intanto scolate e sciacquate farro e lenticchie. Lavate e asciugate il rametto di rosmarino. Versate un filo d’olio in una casseruola e soffriggete il rosmarino insieme all’aglio. Aggiungete il trancio di pancetta affumicata e fate rosolare per bene per qualche minuto, in modo da sprigionare tutto il suo sapore unico e inimitabile. Aggiungete il farro e tostatelo brevemente. Versate il brodo bollente nella casseruola insieme alle lenticchie e alla passata di pomodoro. Portate la zuppa di farro e lenticchie a bollore, coprite la casseruola e abbassate la fiamma. Lasciate sobbollire per 10 minuti. A fine cottura assaggiate la zuppa e aggiustate di sale e pepe. Distribuite la zuppa di farro e lenticchie nei piatti e aggiungete a piacere un filo di olio extravergine d’oliva e una spolverata di prezzemolo fresco tritato.
Varianti del Timo: Accompagnate la zuppa con delle bruschette aromatizzate con un filo d’olio e del sale tritato finemente con del timo e del rosmarino! Sentirete che specialità…
Le trofie sono una famosa pasta ligure di farina di grano duro e acqua. Sono facili e veloci da preparare e tengono bene la cottura. Il modo più classico di prepararle è con il pesto alla genovese, ma a noi piace sperimentare, e abbiamo provato a farle con una delle nostre erbe aromatiche preferite: la menta. Questo è il nostro primo piatto alle erbe aromatiche della settimana! La menta (Mentha piperita) è un’erba aromatica perenne e resistente, che cresce e si sviluppa facilmente se coltivata nel proprio giardino o in vaso, in modo da poter avere sempre a portata di mano le sue foglie fresche e profumate. La menta piperita è sicuramente la più diffusa, le sue foglie fresche aromatizzano insalate, minestre, uova, carni, verdure, legumi e cereali, mentre essiccate, vengono impiegate soprattutto per preparare infusioni. Dalla menta si estraggono inoltre degli oli essenziali molto usati anche in liquoreria.
Di seguito la nostra ricetta fresca, facile e veloce da realizzare! Tempo di lavorazione: 30 minuti Tempo di cottura: 5 minuti
Ingredienti per 2 persone:
150 gr di farina di grano duro
20 cc di acqua
un pizzico di sale
100 grammi di ricotta intera
un cucchiaio di foglie di menta fresca tritata
la scorza di mezzo limone grattugiata
2 cucchiai d’olio d’oliva
1 spicchio d’aglio piccolo tritato
sale e pepe
parmigiano grattugiato fresco
Procedimento: In una ciotola capiente setacciate la farina. Aggiungete un pizzico di sale e l’acqua a filo (come sempre per la pasta le dosi sono indicative: potrebbe servirne un po’ di più o di meno a seconda di quanto la farina è fresca) e lavorate l’impasto fino a che non sia sodo, liscio ed omogeneo. Coprire con un canovaccio umido e lasciare riposare per 30 minuti. Successivamente riprendete l’impasto, lavoratelo ancora un po’ massaggiandolo energicamente. Fate dei filoncini come per gli gnocchi e tagliate dei piccoli cubetti, col palmo della mano stirate il pezzettino di pasta in avanti sul piano di lavoro in modo da formare un bastoncino sottile agli estremi. Attenzione però, quando tornate indietro il movimento non deve più essere retto, ma obliquo o meglio in diagonale, tirando quindi di più verso un lato in modo da avere la caratteristica forma attorcigliata. È importante che la superficie di lavoro non sia cosparsa di farina, altrimenti i pezzettini di pasta non faranno presa e tenderanno a scivolare. Sistemare man mano le trofie ottenute su un tavolo di legno in attesa che vengano cotte. Si lasciano così asciugare infarinate, si possono anche surgelare, mentre non consiglio la conservazione “secca”.
Una volta pronta la pasta, cuocete le trofie in abbondante acqua salata. Mentre la pasta cuoce, ci vorranno circa 5/6 minuti, mescolate la menta e la scorza di limone grattugiata, schiacciandola gentilmente con un mortaio e un pestello, oppure con il dorso di un cucchiaio. Fate questo in modo che rilascino i loro oli naturali. Aggiungete la ricotta, un pizzico di sale e il pepe. Mettete da parte la ricotta aromatizzata, e soffriggete l’aglio in una piccola padella con l’olio d’oliva finché non diventa chiaro e aromatico. Scolate la pasta e saltatela con la miscela di olio e aglio, aggiungete la ricotta aromatizzata con menta e limone, fate mantecare per qualche secondo e aggiungete del parmigiano grattugiato. Una volta pronte le trofie, servitele su un piatto con una fogliolina di menta fresca sopra e una spolverata di limone grattugiato.
Fin dall’antichità l’uomo ha impiegato spezieed erbe aromatiche per insaporire i cibi. Le erbe aromatiche sono piante spontanee o coltivate, per lo più originarie del Mediterraneo. Sono una componente preziosa in cucina per arricchire, esaltare o variare il gusto delle pietanze. Ognuna ha sapore e aroma peculiari. Nonostante il potere nutritivo trascurabile, gli aromi non svolgono solo un’azione gustativa: nelle cellule delle loro radici, fusti, foglie e semi possiamo trovare i cosiddetti oli essenziali, cioè quelle sostanze che sviluppano l’aroma e che nel contempo esercitano delle azioni benefiche sul nostro organismo come, ad esempio il facilitare la digestione degli alimenti ai quali sono stati aggiunti. Ovviamente la cottura e la miscelazione casuale degli aromi può attenuare o esaltare l’azione positiva degli oli essenziali: per questa ragione alcune erbe vanno impiegate a crudo, e nel fare dei cocktail aromatici si devono rispettare delle precise combinazioni.
Le erbe aromatiche fresche devono essere lavate e impiegate, intere (foglie e steli) oppure tritate, al termine (o quasi) della cottura. Le erbe essiccate e le spezie sotto forma di foglioline intere, rametti, grani o radici si cuociono insieme alle vivande, mescolate agli ingredienti, legate in un mazzetto, o anche racchiuse in una garza (a sacchettino).
La conservazione delle erbe aromatiche fresche è generalmente molto breve; vanno racchiuse in sacchetti di plastica forati e tenute in frigorifero.
L’essiccamento è una tecnica molto usata per conservare le erbe sia intere, sia macinate, e vanno tenute al riparo dall’umidità in imballaggi ermetici. Le erbe possono essere anche congelate, lasciandole intere e ponendole in sacchetti di plastica ermetici a -18° C (e si possono conservare per circa sei mesi).
In base al loro impiego, possiamo distinguere le erbe per fondi di cucina, salse e per cucinare al salto, e quelle invece adatte agli stufati, con un profumo e un sapore particolarmente decisi che resistono bene alla cottura.
Per i nostri taglionialle erbe abbiamo bisogno del timo, con il suo profumo intenso e l’aroma pungente; dell’origano, con un profumo molto ricco e un sapore piuttosto acre e intenso; del rosmarino che conferisce al piatto un profumo intenso e persistente, e il suo gusto è deciso e leggermente amaro; del prezzemolo con un gusto e un aroma delicati; e del basilico con il suo aroma dolce e fragrante e il suo gusto fresco e intenso.
E allora provate anche voi a preparare questo primo ricco di sapori e aromi unici!
Ricetta
Difficoltà: facile Tempo di preparazione: 30 minuti Ingredienti per 4 persone:
480 gr di tagliolini (la ricetta per fare i tagliolini la trovate nell’articolo su come fare la pasta)
50 ml di olio extravergine di oliva
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
1 cucchiaino di timo titato
1 cucchiaino di origano tritato
1 cucchiaino di rosmarino tritato
qualche foglia di basilico
2 pomodori grandi, sbucciati e tagliati a pezzettini
sale e pepe
25 gr di burro
25 gr di parmigiano grattugiato
Procedimento:
Per prima cosa mettiamo a bollire l’acqua per cuocere i nostri tagliolini. Nel frattempo, prepariamo gli altri ingredienti tritando tutte le erbe aromatiche e tagliando a pezzettini i nostri pomodori. Mettiamo l’olio in una casseruola e facciamo scaldare bene su una fiamma abbastanza vivace. Aggiungiamo poi il prezzemolo, il timo, l’origano, il rosmarino, il basilico, i pomodori, il sale e il pepe, e lasciamo cuocere per un minuto circa. Saliamo l’acqua, e buttiamo i nostri tagliolini appena fatti, lasciamo cuocere per 4 minuti circa, lasciandoli belli al dente. Versiamo la pasta nella casseruola dove abbiamo preparato il nostro condimento, aggiungiamo poi il burro ammorbidito e il parmigiano grattugiato. Mescoliamo per bene tutti gli ingredienti per qualche minuto, aggiungendo un pochino di acqua di cottura, lasciando il nostro condimento bello cremoso. I nostri tagliolini sono pronti per essere serviti, e li impiattiamo con una spolverata di prezzemolo fresco tritato sopra.
Come abbiamo già visto le zuppe sono un piatto povero ma fonte di nutrimento semplice per il mondo contadino di un tempo. Rivisitandole le zuppe negli anni hanno preso piede anche nei ristoranti di classe. Noi cerchiamo di proporvi ogni settimana una zuppa diversa con gli ingredienti che abbiamo a disposizione dalle nostre produzioni. E questa settimana vi presentiamo “La zuppa di fagioli cannellini alla salvia”, un piatto semplice, gustoso, genuino e delicato!
Ingredienti per 5 persone:
700 gr di fagioli cannellini
2 spicchi d’aglio
10 gr di pinoli
10 gr di foglie di salvia
7 dl di brodo vegetale
10 gr di parmigiano grattugiato
Olio extravergine d’oliva
Sale e pepe
Procedimento:
Come prima cosa mettiamo in ammollo i fagioli cannellini in abbondante acqua tiepida, la sera prima che vogliamo preparare la nostra zuppa. Il giorno dopo prendiamo i nostri fagioli e li cuociamo in acqua calda con un pizzico di sale. Una volta cotti, li sgoccioliamo e possiamo iniziare a preparare la nostra zuppa.
Mettiamo in una casseruola un aglio spellato con un filo d’olio extravergine d’oliva, e lasciamo rosolare per 2/3 minuti. Uniamo i cannellini, lasciamo soffriggere per un minuto, copriamo con il brodo caldo e lasciamo cuocere per 15 minuti.
Mentre la zuppa cuoce, disponiamo in un mixer 10 gr di foglie di salvia lavate e asciugate, un piccolo spicchio d’aglio spellato, 4-5 cucchiai di olio, 5 gr di pinoli e un mestolino di brodo della zuppa. Frulliamo e trasferiamo il pesto che abbiamo realizzato in una ciotola. Aggiungiamo il parmigiano e mescoliamo per bene.
Con un mestolo forato disponiamo metà dei cannellini dalla casseruola al mixer usato per il pesto e li frulliamo insieme ad un mestolo di brodo di cottura. Trasferiamo il purè di cannellini nella casseruola, aggiungiamo il pesto di salvia, regoliamo di sale e pepe, mescoliamo per bene e lasciamo cuocere per altri 5 minuti. La zuppa è pronta per essere servita, la mettiamo quindi nei piatti cospargendola con i pinoli rimasti, un po’ di pepe nero di mulinello e un filo d’olio crudo.
Buon appetito!
Sia i ristoranti che i consumatori sembra si siano stancati della parola “biologico“, in gran parte perché la parola è stata usata eccessivamente e si è molto ridotta rispetto al suo significato che rimane, tuttavia, un simbolo di un’alimentazione sana e desiderabile. Ma non basta parlare di biologico per fare affermazioni etiche nei menu dei ristoranti, oltre ad affermarlo lo si deve praticare davvero. Produrre ortaggi in un orto biologico è alla portata di tutti, ma garantire per gli ingredienti utilizzati per preparare i piatti del ristorante è un’altra cosa. Quando si producono direttamente i propri ingredienti però, è tutta un’altra cosa. In questo caso si ha la garanzia di genuinità.
Vegetariano
Ascoltiamo molto le opinioni dei nostri clienti, e sempre più di voi stanno mostrando interesse per stili di vita sia biologici ma anche vegetariano, senza glutine, e non solo. Siete in molti ad aderire a questi modelli alimentari, sia spinti da considerazioni ideologiche, di necessità, o soltanto perché ritenete che sono diete particolarmente efficaci e salutari.
E se c’è qualcosa che possiamo fare per migliorare la qualità del nostro cibo, lo facciamo e nessun costo è proibitivo.
Con questo presupposto abbiamo inserito moltissime pietanze vegetariane, senza glutine, alcune anche senza lattosio e vegane. Antipasti, primi, secondi
Senza Glutine
, piatti unici e anche i dolci! Produciamo direttamente gli ingredienti che utilizziamo, dal grano usato per la pasta e la pizza, le uova, gli ortaggi, i nostri allevamenti. Quello che non produciamo lo riceviamo dalle fattorie del posto. Abbiamo fondato con loro una rete di fattorie, le “Green Farms”. Facendo abbiamo così una garanzia senza precedenti sulla provenienza e la genuinità di tutto quello che mettiamo sulla nostra tavola. Stiamo anche lavorando per aumentare la disponibilità di farine, come quella di grano saraceno, di ceci, integrale.
Con il nuovo menùvogliamo continuare ad offrire cibo genuino e salutare, abbiamo rielaborato le ricette dei nostri
Vegano
piatti e siamo arrivati a preparare 18 portate senza glutine, di cui 11 senza lattosio e 8 totalmente vegetariane mantenendo invariata la nostra abitudine ad utilizzare solo ingredienti freschi.
Vi spieghiamo anche come le prepariamo! Scorrendo il menù, potrete leggere le ricette che utilizziamo per preparare i nostri piatti.
Nel nuovo menù, disponibile anche online, sarà facile capire quali pietanze fanno al caso vostro, potrete affidarvi ad alcuni semplici simboli di riconoscimento da seguire.
All’interno dell’agriturismo sono riservati degli alloggi con posti letto per gli ospiti. Sono spaziosi e dotati di tutte le comodità. Sono posti al pianterreno. Hanno una spaziosa veranda esterna con una bellissima vista sulla campagna e i monti circostanti.
Tutti gli alloggi sono costruiti in legno e sono antisismici al 100%. Alcuni chalet hanno l’aria condizionata.
Gli ospiti possono scegliere tra:
solo pernottamento
mezza pensione
pensione completa
pernottamento e prima colazione.
Il nostro agriturismo in abruzzo è un ottimo B&B in natura
Gli alloggi sono autonomi (Acqua, riscaldamento). Anche l’ingresso è autonomo. Ottima logistica come agriturismo Ovindoli, Agriturismo Campo Felice, agriturismo Tagliacozzo.
La cucina offre menù biologici alla carte e degustazioni di carne, con una particolare attenzione alle tradizioni, ai prodotti freschi di nostra produzione e alle stagioni.
Sapore locale Abruzzese con ricette tradizionali e prodotti locali!
L’Agriturismo il Timo è circondato dal verde. Ha un bellissimo giardino con arredi raffinati , amache, un orto molto grande e piante da frutta.
C’è il vivaio, area giochi per bambini e una suggestiva Piscina con vista montagna circondata dal verde. Serviamo aperitivi e aperitivi cenati a bordo piscina.
Ci sono gli animali della nostra fattoria che possono essere visitati dai bambini.
Siamo uno dei pochi agriturismi in Abruzzo con piscina situati in montagna.
L’Agriturismo è immerso nel verde in una natura superba protetta a pochi passi da una continuità di PARCHI.
Parco Nazionale D’Abruzzo
Parco Nazionale del Gran Sasso
Parco nazionale della Maiella
Parco dei Monti della Laga
OASI DEL WWF
Si trova all’interno della Riserva orientata naturale del Monte Velino. È area naturale protetta della Regione Abruzzo istituita nel 1987. Occupa una superficie di 3.550,00 ha sul Monte Velino, nei territori di Magliano de’ Marsi e Massa d’Albe. Vicino alle piste da sci.