Dopo aver parlato a lungo delle crespelle, ecco a voi la ricetta base!
Tempi di preparazione: 50 minuti Difficoltà: facile Ingredienti per: 4 persone 4 uova 200 gr di farina 00 1 pizzico di sale 50 gr di burro fuso ½ l di latte intero
Procedimento: sbattete le uova, aggiungete il sale, il burro fuso, 1 dl di latte e la farina setacciata; mescolate il tutto con una frusta accuratamente, sino ad ottenere una pasta liscia e senza grumi, unite poi il resto del latte. Passate il composto al colino a maglia fine e lasciatelo riposare per una mezz’oretta in frigorifero, coperto con la pellicola trasparente. Versate una piccola quantità della pastella sul fondo della padella, precedentemente unta e ben scaldata, fate roteare la padella in modo da ottenere uno strato sottile del composto. Lasciate cuocere appena 10 secondi, poi staccate i bordi con la spatola, capovolgetela e cuocetela dall’altro lato per altri 5 secondi. Quindi adagiatela su un vassoio e la crespella è pronta per essere farcita e servita secondo la vostra fantasia! Buon appetito!
Continuando il nostro viaggio tra le erbe aromatiche utilizzate da noi in cucina, come abbiamo già visto, abbiamo anche la melissa. Una pianta erbacea spontanea e perenne, della famiglia delle Labiateae, che cresce spontaneamente nell’Europa meridionale e nell’Asia occidentale. Il nome “melissa” deriva dal greco e significa “ape”, e ciò potrebbe essere legato al fatto che il profumo della pianta attiri le api che ne succhiano il nettare. Le foglie della melissa sono caratterizzate da un aroma molto gradevole, simile al limone: anche per questo la pianta ha nomi popolari come “erba limona” o “erba cedronella”. La melissa è utilizzata da migliaia di anni. Era infatti un elemento di cerimonie religiose nella civiltà di Efeso (nell’attuale Turchia), ed è citata come erba medicinale da Plinio il Vecchio. Durante il Medio Evo la melissa venne molto utilizzata come erba officinale, basti pensare che Carlo Magno ne ordinò la coltivazione nel giardino di ogni monastero del regno. L’alchimista Paracelso la definì elisir della vita e gli arabi la usavano come cura per la malinconia. Infatti, steli, foglie e fiori della melissa vengono utilizzati anche in fitoterapia per le proprietà sedative, coleretiche, aromatiche, antivirali, antibatteriche e antinfiammatorie della pianta. Fiori e foglie essiccati vengono usati per preparare tisane, infusi e decotti. L’olio essenziale presente nelle foglie, in grado di rilassare il sistema nervoso, è inoltre molto utile in caso di mal di testa. Le foglie di melissa (Melissa officinalis) hanno un aroma delicato e naturalmente dolce, che ricorda il limone e la menta, con un retrogusto rinfrescante. In cucina, le foglie fresche della melissa sono ottime per aromatizzare gelati e tisane, per arricchire insalate e insaporire ministre e carni, per aromatizzare piatti dolci e salati, salse, oli aromatici, marmellate e per preparare liquori casalinghi. Con il suo aroma fresco e agrumato, è ottima sia in piatti a base di pesce e frutti di mare, che per mitigare l’aroma intenso di agnello e legumi. La melissa è un ottimo accostamento per molte altre erbe aromatiche: perfetta con diverse varietà di menta, si sposa molto bene anche con il coriandolo fresco, di cui può mitigare l’aroma troppo intenso. Noi abbiamo impiegato la melissa in un primo piatto fresco e tutto estivo, i tonnarelli alla melissa! Ecco a voi la ricetta… Tempo di preparazione: 15 minuti Difficoltà: facile Ingredienti per: 4 Persone
– 450 gr di tonnarelli – 2 limone – qualche foglia di melissa – 10 gr burro – 1 dl panna da cucina – 1 cipolla bianca media – sale – pepe nero macinato
Procedimento: Cuocete i tonnarelli al dente (la ricetta dei tonnarelli freschi potete trovarla nell’articolo “come fare la pasta fresca all’uovo”). Nel frattempo, grattugiate la scorza dei limoni e spremetene metà mettendo da parte il succo. Fate appassire nel burro la cipolla sbucciata e tritata finissima e appena ha raggiunto il colore dorato aggiungete il succo di limone. Fate ritirare, mescolando di continui e poi versate la panna, mescolate e aggiungete i tonnarelli appena scolati e fate saltare per un attimo a fiamma viva. Spegnete il fuoco, unite la melissa tagliuzzata finemente, la scorza di limone grattugiata, e spolverizzate di pepe appena macinato, mantecate per qualche secondo e servite… ovviamente guarnendo con una foglia di melissa fresca!
I tonnarelli cacio e pepe, insieme alla pasta alla carbonara, sono un tipico primo piatto della cucina romana, un vero capostipite di tutte le pastasciutte. È una ricetta molto tradizionale ed antica, di quelle che non si sa la provenienza reale ma che solo i veri romani sanno preparare! Una ricetta davvero semplice, per prepararla occorrono solo due ingredienti: il pecorino romano e il pepe nero macinato. Molti sostengono che il pecorino da utilizzare sia quello sardo, ma seguendo molte delle ricette tradizionali e riconosciute, il pecorino utilizzato è proprio quello romano. La cacio e pepe può essere preparata con gli spaghetti o con i tonnarelli, il tipico formato di pasta fresca all’uovo, caratterizzato da una forma quadrata che ben si presta a raccogliere questo semplice e saporito sughetto a base di cacio romano. La cacio e pepe nasce in realtà, come molti dei piatti della nostra tradizione, come piatto povero dei pastori che migravano da una zona all’altra portandosi dietro provviste di cibo semplici da cucinare, e che si mantenessero a lungo! Prima di preparare la nostra cacio e pepe vi lascio però qualche consiglio per realizzare questo piatto ricco di gusto, semplice e genuino! – Quando cuocete la pasta all’uovo fresca, soprattutto se artigianale, evitate di aggiungere l’olio di oliva nell’acqua di cottura, risulterà sicuramente più buona e sarà impossibile che si attacchi; – La temperatura dell’acqua aiuterà a sciogliere il pecorino in base alla sua stagionatura, più è stagionato il pecorino più l’acqua dovrà essere di temperatura elevata; – Una volta aggiunti il cacio e il pepe evitate di rimettere la pasta sul fuoco vivo, in quanto si creerà solo un ammasso di formaggio colloso, evitando così di creare un sughetto cremoso; – Evitate di aggiungere troppa acqua, altrimenti durante la mantecatura il pecorino tenderà ad aggrumarsi rifreddandosi. L’ultimo passaggio, quello della mantecatura, deve essere un passaggio molto veloce! Ecco a voi la ricetta…
Tempo di Preparazione: 15 minuti Difficoltà: molto facile Ingredienti per: 4 persone
450 gr di tonnarelli 200 gr di pecorino romano 100 gr d’acqua calda sale grosso 10 gr pepe nero macinato al momento
Procedimento: Portate a bollore abbondante acqua. Salatela con una manciata di sale grosso e tuffateci dentro i tonnarelli (che potete fare voi seguendo la ricetta “come fare la pasta fresca fatta in casa”). Nel frattempo, grattugiate il pecorino romano. Mettete l’acqua calda in una pentola antiaderente assieme al pecorino ed emulsionate con una forchetta, fino ad ottenere una salsa. Scolate la pasta e versatela direttamente nella padella. Ricordatevi di conservare un mestolo di acqua di cottura della pasta. Accendete il fuoco sotto la padella, aggiungete il mestolo d’acqua di cottura e iniziate a saltare il tutto. Quando i tonnarelli diventeranno belli cremosi, spegnete il fuoco e spolverizzate con abbondante pepe nero. Mescolate velocemente e impiattate. Rifinite il piatto con altro pepe nero e una spolverata di pecorino e servite subito…. e buon appetito!
120 gr di biscotti frollini 60 gr di burro 500 gr ciliegie+100 per la decorazione 400 gr ricotta 200 gr zucchero 80 gr cioccolato fondente 50 gr cacao amaro 16 gr gelatina in fogli 2.5 dl panna fresca 30 gr di zucchero a velo 1 limone
Prepara la base: Trita i biscotti nel mixer, versa a filo il burro fuso, in modo da ottenere un composto fine e omogeneo. Trasferisci il composto sulla base dello stampo a cerniera foderato con un foglio di carta da forno e compattalo con il dorso di un cucchiaio.
Nel frattempo lava 500 g di ciliegie, asciugale ed elimina il picciolo, disponi le ciliegie snocciolate in una casseruola, aggiungi la scorza del limone non trattato e lo zucchero semolato e cuoci con il coperchio scostato per 15 minuti. Sgocciola le ciliegie dal liquido di cottura e scalda ancora un pò il fondo di cottura, mescolando in modo da ottenere uno sciroppo fluido.
Copri il composto di biscotti con le ciliegie cotte e disponi lo stampo in frigo. Sciogli a bagnomaria 70 g di cioccolato spezzetato. Fai ammorbidire la gelatina in una ciotola di acqua fredda per 10 minuti.
Prepara la crema. Sgocciola la gelatina, strizzala e scioglila in un pentolino con un pò di sciroppo delle ciliegie. Mescola alla ricotta il composto di gelatina, il cacao setacciato e il cioccolato fuso. Amalgama anche la panna montata con lo zucchero a velo, mescolando con movimenti dal basso verso l’alto. Versa il tutto nello stampo e lascia raffreddare il cheesecake in frigo per almeno 6 ore.
Decora con le ciliegie tenute da parte non snocciolate
La trippa è un tipo di frattaglia usata in gastronomia e ricavata durante la macellazione dalle diverse parti dello stomaco del bovino e non, come molti credono, dall’intestino. La trippa è un alimento consumato da lungo tempo: i greci la cucinavano sulla brace, mentre i romani la utilizzavano per preparare salsicce. Con questo alimento si preparano davvero tanti piatti, che ricalcano proprio un po’ tutta la tradizione della cucina italiana di un tempo. Oggi la trippa costituisce un alimento tradizionale di molte regioni d’Italia, in particolare della cucina veneta, romana, toscana e milanese, viene tagliata a strisce e quindi cotta in maniere diverse. Oggi prepariamo la trippa al sugo, una ricetta tipica della cucina napoletana, romana e sarda e, anche se preparate in modo diverso, le ricette sono molto simili! Per cucinare la trippa al sugo bisognerebbe utilizzare la polpa di pomodoro, che rende la trippa al sugo dall’aspetto gradevole e con un sapore equilibrato, ma se volete potete utilizzare anche la passata di pomodoro o i pomodori pelati, che danno consistenze e sapori diversi alla vostra trippa!
Difficoltà: facile Tempi di preparazione: 1h e 30 minuti Ingredienti per 4 persone: 500 gr di trippa 2 cucchiai d’olio extravergine d’oliva 200 gr di polpa di pomodoro mezza cipolla mezza carota mezza costa di sedano qualche foglia di basilico mezzo bicchiere di vino bianco secco sale pepe
Come preparare la trippa al sugo: Per preparare la trippa al sugo cominciate dalla pulizia della stessa, lavatela per bene sotto l’acqua corrente e fatela scolare. Preparate intanto il trito aromatico di cipolla, sedano e carota, che metterete poi in un tegame e lascerete soffriggere con l’olio. Lasciate insaporire qualche istante a fiamma viva e infine aggiungete la trippa e fatela rosolare per qualche minuto, irrorate con il vino e lasciate che evapori completamente. Aggiungete la polpa di pomodoro, il basilico e aggiustate di sale e pepe. Coprite con un coperchio e lasciate cuocere per circa un’ora a fiamma molta bassa. Nei primi 45 minuti di cottura, tenete il tegame coperto con un coperchio, per poi toglierlo verso la fine della cottura, in modo che si ritiri il succo uscito dalla trippa stessa.
Consiglio: Al momento di servirla aggiungete una spolverata di pecorino romano e il sapore sarà ancor più unico!
Per la crema: 500 gr di mascarpone 5 cucchiai di zucchero 5 uova caffè pavesini cointreau 4 arance 1 limone 500 gr. di fragole Cioccolato bianco per la decorazione
Spremere le arance ed i limoni, tagliare a pezzetti le fragole e metterle a macerare in mezzo al succo dei due agrumi. Preparare la crema: Montare a neve il bianco delle uova. Sbattere i rossi con lo zucchero aggiungere il mascarpone e il cointreau. Infine aggiungere gli albumi montati precedentemente.
Laviamo ora le fragole dalla marinatura in modo da poterci inzuppare i pavesini. Mettere le fragole all’interno della crema e procedere alternando uno strato di pavesini inzuppati ad uno di crema con le fragole. Lasciare in frigo per almeno due ore e guarnire con scaglie di cioccolato bianco.
La dieta vegana, o meglio la filosofia alimentare adottata dai vegani, prevede che non si mangino carne e pesce, come nella dieta vegetariana, ma in più non sono consumati neppure derivati dagli animali come ad esempio uova e formaggi. Alla base di questa scelta c’è il rispetto totale nei confronti degli animali e il rifiuto di qualsiasi violenza perpetrata ai danni degli esseri viventi. Noi abbiamo creato dei piatti esclusivamente vegani, per cercare di andare incontro alle esigenze dei nostri clienti. Uno dei nostri piatti vegani è l’hamburger, accompagnato da chips di patate (di nostra produzione), e una bruschetta al pomodoro. Con un contorno di patatine quindi e con le salse giuste nessuno può resistere a un buon hamburger vegano! Gli hamburger vegetali, che non sono altro che delle grandi polpette schiacciate, sono un piatto semplice, ma che può essere sempre molto originale da preparare dando spazio alla creatività e alle infinite combinazioni di sapori. Le variazioni sono praticamente infinite: la scelta da prediligere è quella di creare un hamburger dall’apporto di nutrienti bilanciato. Per un pieno di proteine, gli hamburger di quinoa e lenticchie sono perfetti, oppure una combinazione di seitan e fagioli rossi, o ancora tofu e spinaci. Se invece si vogliono mangiare le verdure in modo diverso, gli hamburger sono una variante decisamente sfiziosa: pensiamo agli hamburger di zucchine, di cavolfiore o di melanzane solo per farne alcuni esempi. Noi per i nostri hamburger vegani abbiamo introdotto nella nostra cucina la quinoa, una pianta originaria del Sud America, dal sapore e la consistenza eccezionale, un ottimo energizzante naturale. È un finto cereale che fa molto bene, nutre tanto e ingrassa poco! Si tratta di piccoli semini simili a quelli di sesamo, ma tondi, che cuocendosi si gonfiano diventando una specie di cous cous molto leggero. Potete utilizzare la quinoa per preparare delle fantastiche zuppe di verdure, legumi e cereali o per arricchire un’insalata fredda, oppure proprio per gli hamburger vegani, come facciamo noi!
Difficoltà: facile Tempo di preparazione: 30 minuti Ingredienti per 4 hamburger vegani: – 100 gr di quinoa – Un cucchiaio di semi di chia – 250 gr di zucchine – 130 gr di patate – 130 gr di carote – 2 cucchiai di pangrattato – Sale e pepe
Procedimento: Come primissima cosa, preparate la quinoa. Mettetela in uno scolino e lavatela sotto il getto dell’acqua corrente. In una casseruola fate bollire 200 ml di acqua. Aggiungete la quinoa, fatela bollire a fuoco dolce per 10 minuti. Passati i 10 minuti, aggiungete i semi di chia e lasciate cuocere per altri 5 minuti. Spegnete il fuoco e lasciate riposare per 5 minuti. Fate bollire la carota, la patata e la zucchina che avete precedentemente tagliato a tocchetti, devono cuocere finché non saranno molto morbide. In una ciotola, schiacciate bene con una forchetta le verdure, aggiungete la quinoa, un pizzico di sale, il pepe e il pangrattato. Impastate bene con le mani fino a raggiungere un composto omogeneo ed uniforme. Formate 4 palline con le quali formerete 4 hamburger, semplicemente schiacciandoli leggermente. Se preferite una cottura light, il forno è il metodo più indicato. La cottura consigliata è a 180° (max 200°), su una leccarda ricoperta con carta forno, in forno statico, in modo che gli hamburger non si secchino, fino a quando non si saranno dorati da entrambe le parti. Altrimenti, se avete voglia di qualcosa di più goloso, potete cuocerli in padella con un filo d’olio extravergine d’oliva per 5/6 minuti per lato, fino a quando non si sarà formata una leggera crosticina. Per ottenere una via di mezzo invece, per non sentirci troppo in colpa friggendo, prima di infornare gli hamburger potete spennellarli in superficie con un po’ d’olio.
Coniglio arrotolato cotto al forno a legna al profumo di finocchio
Il coniglio ha una carne saporita, bianca, magra e di gusto caratteristico, la sua polpa è davvero tenera e facilmente digeribile, e rende il coniglio l’ideale quando si ha voglia di piatti leggeri ma saporiti. Molto versatile, si presta a moltissime preparazioni in cucina, arricchendo un menù a base di carne di sapori decisamente più selvatici, e può essere cucinato sia arrosto che in umido, abbinato con patate, pomodori, peperoni, olive. Per un arrosto diverso dal solito potete usare il coniglio anche per preparare un buon lesso o un buon ragù con olive nere.
Ci sono anche molte ricette della tradizione popolare che vedono come protagoniste le carni bianche di questo animale e oggi ci apprestiamo a conoscere e scoprire qualche segreto in più per deliziare la nostra famiglia e i nostri ospiti con questa gustosa ricetta!
Ingredienti per 6 persone:
1 coniglio disossato (tenete da parte le interiora)
10 fettine di ventresca fresca di maiale
4 uova
200 gr di pasta di salsiccia
1 bicchiere di vino bianco
2 spicchi di aglio
2 cipolle medie
2 carote
2 gambi di sedano
Semi di finocchio
Noce moscata
Olio extravergine d’oliva
Sale e pepe
1 rametto di rosmarino, 200 ml di vino bianco e 2 spicchi di aglio (per la marinata)
Procedimento:
Iniziamo preparando la marinata: in una terrina versate il vino, gli spicchi di aglio sbucciati e il rametto di rosmarino. Adagiatevi quindi il coniglio completamente disossato e lasciatelo marinare per una notte intera.
Il mattino seguente riprendete il coniglio, scolatelo e asciugatelo per bene, stendetelo completamente su un tagliere, disponetevi la ventresca fresca a fettine lungo tutto il coniglio, qualche seme di finocchio, un pizzico di sale e di pepe, e spalmate un sottile strato di pasta di salsiccia (lavorata precedentemente con le mani per renderla più morbida).
In una padella scaldate dell’olio e fatevi colorire l’aglio e una volta pronto aggiungere le interiora del coniglio tagliate a pezzettini, lasciate cuocere per pochi minuti e a fine cottura aggiungete una spolverata di prezzemolo. Nel frattempo, preparate la frittata con le uova, un pizzico di sale, di pepe e di noce moscata, e versatela sulle interiora appena cotte, e cuocetela facendola dorare bene su entrambe i lati. Tagliate la frittata a striscioline e adagiatela centralmente sulla pasta di salsiccia. Arrotolate il coniglio, cucite le estremità per non far fuoriuscire il composto, e infine con uno spago da cucina legatelo come un arrosto.
Adagiate il coniglio in una teglia, aggiungete il vino, un trito grossolano di cipolle, sedano e carote, un bicchiere di olio, e portare a cottura in forno, preriscaldato, a 180° per circa 1 ora e 30 minuti. Controllate il liquido durante la cottura, e se necessita irrorate con un po’ di acqua e vino bianco.
Togliete il coniglio dalla teglia e adagiatelo su un tagliere, lasciatelo riposare per qualche minuto, e nel frattempo preparate la salsa che utilizzerete per il condimento finale. Recuperate e frullate dunque il sugo dell’arrosto nella teglia e mettetelo da parte. Tagliate il rotolo di coniglio a fettine e disponetelo su un piatto da portata cospargendolo con la salsa appena preparata, una spolverata di semi di finocchio, e buon appetito!
La zuppa di farro e lenticchie è una zuppa composta da legumi e cereali, non solo molto gustosa, ma anche nutrizionalmente completa, adatta quindi ad essere consumata come piatto unico. La zuppa di farro e lenticchie è ottima con ogni tipo di lenticchie: rosse, nere, giganti, mignon. Noi utilizziamo le lenticchie e il farro di nostra produzione, coltivati nei nostri terreni qui a Magliano dei Marsi. Questa minestra è nota anche come “minestra all’etrusca” per la sua omonima origine. È una ricetta che va bene per tutte le stagioni, può essere servita sia calda nelle giornate più fredde, pronta a scaldarci, ma anche tiepida è molto gustosa. Facile, veloce, dal gusto semplice e delicato! Può essere preparata anche senza la pancetta affumicata, per avere un piatto del tutto vegano e vegetariano!
Difficoltà: semplice Tempi di preparazione: 40 minuti (più il tempo di ammollo delle lenticchie e del farro) Ingredienti per 4 persone: 200 gr. di farro 250 gr. di lenticchie 150 gr di pancetta affumicata 100 ml di passata di pomodoro 1 rametto di rosmarino 1 aglio olio extravergine di oliva 1 litro di brodo vegetale Sale e pepe Prezzemolo tritato Come preparare questa gustosa zuppa di farro e lenticchie: Per preparare la zuppa di farro e lenticchie cominciate mettendo questi ultimi in ammollo. Versateli in una ciotola capiente, copriteli d’acqua e lasciateli reidratare per almeno 12 ore. Trascorso il tempo, mettete sul fuoco una pentola con il brodo vegetale per scaldarlo. Intanto scolate e sciacquate farro e lenticchie. Lavate e asciugate il rametto di rosmarino. Versate un filo d’olio in una casseruola e soffriggete il rosmarino insieme all’aglio. Aggiungete il trancio di pancetta affumicata e fate rosolare per bene per qualche minuto, in modo da sprigionare tutto il suo sapore unico e inimitabile. Aggiungete il farro e tostatelo brevemente. Versate il brodo bollente nella casseruola insieme alle lenticchie e alla passata di pomodoro. Portate la zuppa di farro e lenticchie a bollore, coprite la casseruola e abbassate la fiamma. Lasciate sobbollire per 10 minuti. A fine cottura assaggiate la zuppa e aggiustate di sale e pepe. Distribuite la zuppa di farro e lenticchie nei piatti e aggiungete a piacere un filo di olio extravergine d’oliva e una spolverata di prezzemolo fresco tritato.
Varianti del Timo: Accompagnate la zuppa con delle bruschette aromatizzate con un filo d’olio e del sale tritato finemente con del timo e del rosmarino! Sentirete che specialità…
250 g Burro 250 g Zucchero 6 Uova 250 g Mandorle tritate 250 g Farina di grano saraceno 1 bustina Lievito per dolci 100 gr di Zucchero vanigliato 100 g Marmellata di mirtilli Zucchero a velo
Lavorare a crema il burro con lo zucchero, unire i tuorli fino ad ottenere un composto soffice. Unire le mandorle, la farina di grano saraceno, il lievito, infine aggiungere gli albumi montati a neve con lo zucchero rimasto. Amalgamate il tutto mescolando dal basso verso l’alto.
Mettete l’impasto in una tortiera di 25 centimetri di diametro unta con un po’ di burro e infornate a 180 °C per 35-40 minuti.
Lasciate raffreddare la torta e tagliatela a metà orizzontalmente. Farcitela con uno strato di marmellata di mirtilli rossi e richiudetela. Spolverizzate con zucchero a velo e servite.
All’interno dell’agriturismo sono riservati degli alloggi con posti letto per gli ospiti. Sono spaziosi e dotati di tutte le comodità. Sono posti al pianterreno. Hanno una spaziosa veranda esterna con una bellissima vista sulla campagna e i monti circostanti.
Tutti gli alloggi sono costruiti in legno e sono antisismici al 100%. Alcuni chalet hanno l’aria condizionata.
Gli ospiti possono scegliere tra:
solo pernottamento
mezza pensione
pensione completa
pernottamento e prima colazione.
Il nostro agriturismo in abruzzo è un ottimo B&B in natura
Gli alloggi sono autonomi (Acqua, riscaldamento). Anche l’ingresso è autonomo. Ottima logistica come agriturismo Ovindoli, Agriturismo Campo Felice, agriturismo Tagliacozzo.
La cucina offre menù biologici alla carte e degustazioni di carne, con una particolare attenzione alle tradizioni, ai prodotti freschi di nostra produzione e alle stagioni.
Sapore locale Abruzzese con ricette tradizionali e prodotti locali!
L’Agriturismo il Timo è circondato dal verde. Ha un bellissimo giardino con arredi raffinati , amache, un orto molto grande e piante da frutta.
C’è il vivaio, area giochi per bambini e una suggestiva Piscina con vista montagna circondata dal verde. Serviamo aperitivi e aperitivi cenati a bordo piscina.
Ci sono gli animali della nostra fattoria che possono essere visitati dai bambini.
Siamo uno dei pochi agriturismi in Abruzzo con piscina situati in montagna.
L’Agriturismo è immerso nel verde in una natura superba protetta a pochi passi da una continuità di PARCHI.
Parco Nazionale D’Abruzzo
Parco Nazionale del Gran Sasso
Parco nazionale della Maiella
Parco dei Monti della Laga
OASI DEL WWF
Si trova all’interno della Riserva orientata naturale del Monte Velino. È area naturale protetta della Regione Abruzzo istituita nel 1987. Occupa una superficie di 3.550,00 ha sul Monte Velino, nei territori di Magliano de’ Marsi e Massa d’Albe. Vicino alle piste da sci.